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Giacomo Balla
Description
- Giacomo Balla
- Balfiore - Zinnie
- firmato; firmato, intitolato e datato Roma 1928 sul retro
- olio su tela
- cm. 100x75
Provenance
Casa Balla, Roma, n. 271
Exhibited
Roma, Studio SM13, Balla i fiori 1916-1952, 1965, n. 18
Roma, Galleria d'Arte San Marco, Giacomo Balla i fiori dipinti da un artista, 1980, n. 14
Parma, Galleria Niccoli, Balla, il colore 80 opere dal 1896 al 1946, 1987, illustrato pag. 81
Roma, Villa Medici, Casa Balla e il Futurismo a Roma, 1989, n. G/5, illustrato pag. 440
San Paolo, Pinacoteca di Stato, Giacomo Balla 1894-1946 da io Balla a Ball'io, 2000, n. 68, illustrato
Bologna, Palazzo Saraceni, Arte ad alta tensione, due generazioni di futuristi, 2003, illustrato
Milano, Galleria Fonte d'Abisso, Nel giardino di Balla. Futurismo 1912-1928, 2004, n. 28, illustrato
Literature
E. Balla, S. Bartoletti, Balfiori, Valori plastici, Roma 1980, tav. 16
G. Lista, Balla, Modena 1982, n. 865, illustrato
Catalogue Note
Balla esegue le prime opere intitolate Balfiore all’inizio degli anni Venti. Tra quelle più note, di cui quattro eseguite dopo il 1925 e tre dopo, nessuna viene da lui firmata Ballafutur tranne la prꦉesente. L’opera datata 1927 viene eseguita dall’artista in un periodo particolare in cui egli, da poco costretto ad abbandonare l’abitazione nella zona romana dei Parioli, si trasferisce per un periodo in una villetta di Valle Giulia insieme alla famiglia.
Durante la sua permanenza in questa abitazione– dopo la seconda metà del 1926 fino a giugno del 1929 quando trasloca nella casa di Via Oslavia - Balla continua incessantemente a lavorare. Tra le tante opere di quegli anni molte sono ambientate a Valle Giulia ( Paesaggi di, Albero a, Contrasti a, Pini a Valle Giulia, etc ), mentre della serie Balfiore ne esegue solo due che stilisticamente non si differenziano molto dalle precedenti . Oltre a Balfiore - Zinnie egli esegue nel 1928, Balfiore - rose (Lista n. 864). Le due opere hanno in comune la struttura geometrica che in Rose emerge più distintamente grazie alla rigorosità verticale della composizione e ai colori prevalentemente freddi. In Balfiore - zinnie questa geometria sembra essere celata dalla rotondità delle forme dei fiori e dall’uso di colori caldi sia per le sagome delle zinnie (giallo e ocra) che per il sottofondo (rosso). A contrastare questi toni caldi emergono oltre al verde centrale delle piccole aree violacee e bianche perfettamente bilanciate all’interno della composizione; la qualità del colore ad olio perfettamente uniforme sottolinea la geometria futurista e rende l’opera simile a un collage. L’unicità di questa opera è determinata dall’armonia tra questi contrasti e dalla razionalità raffinata dell’artista che anche se apparentemente celata, resta viva.
Scrive Giacomo Balla: "Bisogna rendere oltre la forma lo splendore del fiore! La luce che dal suo centro si irradia e si ripercuote nell'ambiente: bisogna renderne la sostanza viva, fluida. Si è detto soggetto da pittura per signorine non è vero affatto!" E ancora, "bisogna sorpassare la tradizione per poter continuare nel futuro, bisogna creare un'arte che definisse l'espressione di un popolo e occorreva dunque ancora, uno sforzo supremo! Dimenticare, distruggere e seppellire tutto e tutti, specialmente se stesso, con relativa carriera e slanciarsi vergine nella sensibilità nuova, nel misterioso vortice dell'intuizione, alla ricerca del nuovo ideale". Infine, "ho sempre dipinto, sto dipingendo, dipingerò fino all'ultimo istante. E' l'opera d'arte che fa conoscere l'artista, tutto il resto è mediocrità".
Scrive Elica Balla: "Coraggiosi gialli e rossi tra dorati verdi, la gran luce quasi li penombra con l'arioso viola: leggi di colori, leggi di forme penetrate dall'Artista studioso del VERO" (1980).
L'opera viene eseguita da Balla tra la fine del 1927 e l'inizio del 1928 per essere esposta alla XCIV Esposizione delle Belle Arti a Roma insieme a altre quattro tele di uguale misura e unite da un unico listello di legno, quasi a formare un polittico: si veda la fotografia della sala pubblicata già nel catalogo della mostra antologica romana Giacomo Balla 1871-1958 (GNAM 1971-1972).