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Tancredi
Description
- Tancredi
- Senza titolo (A proposito dell'alba)
- tempera su compensato
- cm 124x110
- Eseguito nel 1958-1959
Provenance
Ivi acquistato nel 1966
Exhibited
Milano, Galleria dell'Ariete, Tancredi, 1959 (con titolo: A proposito dell'alba), n. 8, illustrato
San Marino, Palazzo del Kursal, IV Biennale Internazionale d'Arte, 1963
Milano, Galleria dell'Ariete, Tancredi 1952-1962, 1967, n. 13, illustrato
Venezia, Ca' Vendramin Calergi, Tancredi, 1967-68, n. 86, illustrato
Milano, Padiglione d'Arte Contemporanea, Tancredi. Il mio vocabolario è l'universo, 1984, n. 28, illustrato a colori
Literature
M. Dalai Emiliani, Tancredi. I dipinti e gli scritti, Torino 1996, pag. 267, n. 799, illustrato
Condition
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Catalogue Note
"A Proposito di Venezia (1958-59) è il titolo che Tancredi dà all'intera sequenza nel catalogo della mostra alla Galleria dell'Ariete nel giugno 1959. Sono opere del 1958 e del 1959, carte, intelate successivamente, e faesiti. Il titolo costituisce anche il tema di questa serie: si riferiscono tutte (unica eccezione Il terzo giorno creò la terra) a Venezia. In diversi momenti del giorno, sottolineandone alcuni elementi dall'alba, alla laguna, al pomeriggio, oppure nel suo essere totale e particolare. La costruzione geometrica della città si dissolve nel colore, ne rimane solo l'ordito per supporre consistenza e movimento. Il sovrapporsi tonale della tempera diluita crea effetti magici, rimandi immediati e allusivi all'acqua e ai muri, quando la luce, in riflesso, si specchia e li fa muovere lentamente. L'uso del dripping sottolinea, a volte, il riferimento senza mediazione all'acqua e in più estrinseca maggior libertà al colore, maggior possibilità al reale. Immersione quasi animistica della Venezia che ama e che pur si appresta a lasciare ("Ritengo che difficilmente farò altri quadri come questi perchè ho lasciato Venezia e l'opera nasce sempre legata al luogo dove è prodotta"). La tecnica delle Venezie è sempre la medesima: "l'uso del rullo e delle grate dell'aria serve a sovrapporre velature di tempera e a delimitare profondità, in simultanee aperture d'ala che sembrano dilatarsi all'infinito. S'illuminano convergenze in tanti punti focali, ma l'occhio è costretto a proseguire, a cercare altri spazi, altre suggestioni."
Carla Natto, Tancredi, il mio vocabolario è l'universo, catalogo della mostra, Milano 1984, pagg. 29-30