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Enrico Castellani
Description
- Enrico Castellani
- Superficie argento
- firmato, intitolato e datato 1969 sul telaio
- acrilico su tela estroflessa
- cm 151x182
Provenance
Ivi acquistato il 29 febbraio 1969
Exhibited
Condition
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Catalogue Note
"Penso che sia illegittimo e pretenzioso voler deformare lo spazio in maniera definitiva ed irreversibile, con la presunzione oltretutto di voler incidere nella realtà: si tratta nella migliore delle ipotesi di una operazione inutile. Al massimo è lecito strutturarlo in modo da renderlo percettibile e sensorialmente fruibile; lo spazio in fondo ci interessa e ci preoccupa in quanto ci contiene.
Per questa operazione uso delle superfici monocrome, il più immateriali possibili, foggiate a doppia curvatura e ad elementi ripetuti: un succedersi di punti in rilievo e di punti in depressione, di poli negativi e positivi, un succedersi di minimi interventi operativi. Esse sono costituite da una membrana piana della quale l'opera di formazione non altera le caratteristiche fisiche di elasticità e di continuità spaziale (al limite si può benissimo immaginare che cessando l'intervento formativo essa ritorni alla primitiva dimensione neutra). Alle strutture risultanti da questa operazione ne corispondono altre uguali e contrarie e quindi annullantisi nell'economia di una totalità spaziale. Anche la realtà ha sempre un dritto e un rovescio che combaciando si negano a vicenda."
Enrico Castellani, Lo spazio dell'immagine, catalogo della mostra, Palazzo Tri⛦nci, Foligno, 1967
"Ancora nel 1968 le sagome, come in Dittico bianco, si allungano, si dilatano, formano punte, mentre le linee di escrescenze e rientri invece di seguirle prendono direzioni e ritmi diversi, a volte componendosi entro un esagono, altre accompagnando, come in Superficie argento, un indice di tensione interno".
Carlo Arturo Quintavalle, Al di qua dell'eros, in Castellani, catalogo della mostra, Parma, 1976, pag. 18