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Renato Guttuso
Description
- Renato Guttuso
- I tagliaboschi
- firmato e datato 49
- olio su tela
- cm 116x89
Provenance
Galleria Annunnciata, Milano
Galleria Sianesi, Milano
Galleria Gissi, Torino
Collezione Perano, Torino
Galleria Medea, Milano
Collezione Volker Feierabend, Milano
Collezione privata, Verona
Exhibited
Verona, Palazzo Forti, Guttuso: 50 anni di pittura, 1987, n. 32, pagg. 28 e 72, illustrato a colori
Literature
E. Crispolti, Catalogo Ragionato Generale dei dipinti di Renato Guttuso, Milano 1989, vol. IV, n. 49/54, pag. 108
Condition
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Catalogue Note
Da un fortuito incontro negli anni Settanta nella suggestiva cornice di Ischia e dalla conseguente visita dell'imprenditore di Busto Arsizio Francesco Pellin nello studio di Renato Guttuso nasce la più importante raccolta privata –ma anche pubblica- dell'artista.
Dopo una visita allo studio dell'artista, Pellin rimane affascinato dai suoi lavori e si propone di acquistare immediatamente tre tele, che sarebbero state esposte alla personale di Ginevra alla Galerie Jean Krugier. La determinazione di Pellin lo spinge a ottenere le opere acquistandole dalla galleria ginevrina durante l'esposizione e a coltivare il rapporto di amicizia con Guttuso, seguendo il suo lavoro con interesse e passione, affinando ed orientando in modo netto e deciso la propria passione per l'arte ed in particolare per l'opera di Guttuso. Inizia così a prendere forma la più rilevante delle raccolte di opere pittoriche di Renato Guttuso, sia per la qualità dei lavori collezionati sia per l'ampiezza dell'arco cronologico documentato con la raccolta monotematica fortemente voluta da Pellin.
Totalmente opposto al collezionista investitore, Francesco Pellin fu molto più che un mecenate per lo studio e la raccolta dell'opera di Guttuso: egli, infatti, mise il proprio desiderio di conoscenza alla ricerca di un rapporto diretto e sostanziato da volontà di ascolto e di dialogo sia con l'opera sia con l'autore stesso. Questo rapporto era qualcosa di assolutamente necessario al bisogno di arricchire il proprio mondo tramite l'arte e la sua conoscenza.
La portata e l'indotto culturale di una collezione è rapportata all'indipendenza, all'originalità e alla tempestività che ne hanno caratterizzato la costituzione: l'affetto che lega l'imprenditore all'artista è, in questo caso, assolutamente specifica, motivata quindi da un interesse preminente per l'opera e per l'artista.
È dalla collezione di Pellin e dalla in seguito costituita Fondazione che provengono le opere I tagliaboschi del 1949 e il Fumatore del 1958: la prima viene eseguita da Guttuso durante un anno che fu per lui di nuove esperienze ambientali: l'una nelle acciaierie di Trani l'altra a Scilla e appartiene al primo gruppo di dipinti sul tema dei "boscaioli" dell'autunno del 1949. Le diverse situazioni lo portarono a esprimere la sintesi postcubista in un narrativo più libero e più aperto che sembra sviluppare un sintetismo più flessuoso. Il racconto vuole quindi aderire più immediatamente alle situazioni ambientali: ne I tagliaboschi Guttuso rompe ogni stilema, permane una tendenza alla sintesi, ma in uno snodo in un certo qual modo coinvolto nella costruzione delle immagini stesse, mentre i segni colorati si pluralizzano accennando particolari caratterizzazioni.
All'incirca dieci anni più tardi l'artista sarà nel pieno sviluppo di un altro filone portante dell'immaginazione guttusiana: "il realismo esistenziale", che ruota attorno al tentativo di raffigurazione della realtà dell'uomo sociale e collettivo nella sua verità d'esistenza. L'artista approfondì in particolare il tema della strada e dei comportamenti ed atteggiamenti nei luoghi collettivi. E' in questo filone che si colloca la serie de "I Fumatori" , che suggeriscono lo sforzo di offrire un'immediata e diretta immagine dell'uomo contemporaneo delineato con stesure di colore acceso ampie e sommarie, costruito nelle sue forme dal colore stesso, in una sorta di "neofauvismo" che viene affidato alla violenza dei contrasti dei blu e dei rossi, dei gialli e dei neri.
L'esp﷽ressionismo vitalistico guttusiano è assolutamente positivo come forza naturale dell'uomo, del tutto opposto rispetto alla macerazione psicologica di cui si parlava in quel 💟periodo in Italia.