- 10
Alberto Savinio
Description
- Alberto Savinio
- La mère et l'enfant
- firmato
- olio su tela
- cm 55x46
- Eseguito nel 1928
Provenance
Collezione Gianna Sistu, Parigi
Galerie Île de France, Parigi
Acquistato dall'attuale proprietario nella prima metà degli anni Novanta
Exhibited
Literature
AA.VV., Catalogo generale dell'arte moderna n. 21, 1985, pag. 452, illustrato
M. Fagiolo dell'Arco, The Dioscuri. Giorgio de Chirico and Alberto Savinio in Paris 1924-1931, New York 1987, pag. 27, illustrato
M. Fagiolo dell'Arco, Alberto Savinio, Milano 1989, pagg. 133 e 242, n. 48, illustrato
P. Vivarelli, Savinio gli anni di Parigi, dipinti 1927-1932, Verona 1990-1991, pag. 172, illustrato
P. Vivarelli, Alberto Savinio. Catalogo generale, Milano 1996, pag. 52, n. 1928 15, illustrato
Condition
"In response to your inquiry, we are pleased to provide you with a general report of the condition of the property described above. Since we are not professional conservators or restorers, we urge you to consult with a restorer or conservator of your choice who will be better able to provide a detailed, professional report. Prospective buyers should inspect each lot to satisfy themselves as to condition and must understand that any statement made by Sotheby's is merely a subjective, qualified opinion. Prospective buyers should also refer to any Important Notices regarding this sale, which are printed in the Sale Catalogue.
NOTWITHSTANDING THIS REPORT OR ANY DISCUSSIONS CONCERNING A LOT, ALL LOTS ARE OFFERED AND SOLD AS IS" IN ACCORDANCE WITH THE CONDITIONS OF BUSINESS PRINTED IN THE SALE CATALOGUE."
Catalogue Note
Tutta la produzione saviniana ruota intorno ad un principio generale di poetica già delineato negli articoli di "Valori Plastici" tra il 1918 e il 1922 e continuamente ribadito negli anni successivi: "L'accoramento, il disinganno, l'irritazione che lo stato presente delle cose, qualunque sia, suscita, fa nascere per contrasto naturale la speranza di uno stato migliore e intonato all'immagine stessa della perfezione. [...] Sarebbe giusto che l'immagine della vita quale la sospiriamo e vediamo per virtù di fantasia, noi la collocassimo nel futuro, tra le cose non avvenute. Ma [...] fatto esperto e più cauto, l'uomo diffida del futuro. Le immagini della nostra fantasia ci pare più legittimo e umano trasportarle nel passato, e con esse adornare cose avvenute e reali, uomini, società, epoche intere".
L'artista contemporaneo che non voglia porsi come semplice specchio delle contraddizioni del presente, ma che intenda individuare valori più stabili e certi, non può che operare sulla memoria, fare arte come recupero del passato individuale e storico.
L'opera complessiva di Alberto Savinio si sviluppa quindi sulla base di tre coordinate complementari: mito, storia e realtà del presente. L'artista parte dall'esempio della cultura tedesca ottocentesca cosiddetta "negativa" (Schopenhauer, Nietzsche) e a questa associa una rilettura del pensiero antico che privilegia le riflessioni filosofiche presocratiche, escludendo la tradizione platonica e aristotelica considerate il principio della predominante cultura occidentale volta all'idealismo. Da questo intreccio tra riferimenti al mondo greco e scetticismo, disagio, dubbi tutti contemporanei dovuti alla convinzione di una totale assenza di valori nell'età moderna, nasce la poetica della metafisica che Savinio elabora dapprima sul piano teorico e che poi trasferisce, negli anni Dieci, nella contemporanea produzione musicale e letteraria in coincidenza con la pittura metafisica del fratello Giorgio de Chirico o addirittura suggerendogli alcuni temi di riflessione.
La poetica metafisica è alla base della produzione pittorica saviniana quando l'artista comincia, dal 1925-26, a esercitare stabilmente il mestiere della pittura.
L'opera La mère et l'enfant viene concepita in uno dei momenti più felici della ricerca artistica di Savinio, stabiliosi tra il 1928 e il 1930 a Parigi su invito del fratello. I soggetti delle tele di questo periodo sono ricavati dal suo passato personale ripercorso attraverso i personaggi del proprio album familiare: la madre, il padre, se stesso e i propri fratelli. L'indagine dell'artista non si limita alla propria infanzia legata alla natia Tessaglia, ma si estende a quella della collettività occidentale, rintracciata nella mitologia greca.
Sin dagli scritti teorici Savinio definisce l'arte come operazione della memoria. Se l'arte è memoria perché il mondo contemporaneo è intriso di incertezze e di precarietà, le immagini restituite dai ricordi, per essere certe, dovranno avere la saldezza e la fissità della statuaria. Così in statue, manichini e gessi in pose bloccate si concretizzano le immagini del mondo greco e della propria infanzia riaffioranti nelle opere parigine. In particolare La mère et l'enfant si colloca nella ricca serie del 1928 dedicata al tema dell'uomo meccanizzato: poliedri colorati sono accostati a corporature vigorose di uomini con la testa ovoidale e a manichini mutili interamente in metallo.
Il modo di comporre questi frammenti di realtà sembra un'operazione molto vicina a quella della pittura metafisica de🔜chirichiana, soprattutto nella conclusione cui queste opere sembrano giungere: l'incapacità di comunicare dei singoli elementi. De Chirico conduce la privazione di senso delle singole parti e la riduzione a "pura cosa" degli oggetti rappresentati e tra loro non relazionabili agli esiti più radicali. Le opere di Savinio invece, pur presentandosi con altrettanta am💦biguità, consentono sempre, nell'insieme compositivo o nel titolo, spunti di lettura e possibilità interpretative.